Quale è la migliore protesi per l'anca?

Il mondo delle protesi d'anca assomiglia a quello delle automobili, ci sono molti modelli e molte "case costruttrici", cioè aziende dedicate alla produzione e allo sviluppo di protesi d'anca.

Ogni azienda, piccola e grande, ha il suo "portfolio" di protesi, cioè la sua varietà di modelli e di possibili combinazioni.

Per comprendere come avviene l'evoluzione della scelta da parte del chirurgo ortopedico occorre fare alcuni passi indietro e immaginare un giovane medico che decide di intraprendere lo studio dell'ortopedia.

Il suo percorso avviene iniziamente affiancando un chirurgo ortopedico Senior, con il quale incomincerà ad entrare in un nuovo mondo, fantastico ed estremamente complesso e, oltretutto, in continua evoluzione.

 

Quale  la miglior protesi di anca 

 

In questa fase della sua crescita professionale, il chirurgo ortopedico, imparerà ad utilizzare le protesi d'anca che il chirurgo Senior ha scelto per se, ritendole le migliori per lui.

Piano piano incomincerà ad avere sempre maggiore consapevolezza generale dell'intervento di protesi d'anca, e gradualmente comprenderà le caratteristiche e le differenze delle protesi d'anca che sta utlizzando in quel momento.

E' questa la fase del consolidamento delle competenze, è un lungo periodo, perchè per poter posizionare la protesi d'anca occorre avere una enorme padronanza degli strumentari dedicaticati e dei fondamentali chirurgici della tecnica operatoria.

Solo dopo questa fase, inizia un nuovo periodo, nel quale molti proseguono con le scelte che hanno acquisito, ritenendole buone e efficaci, altri intraprendono nuove e ponderate scelte che vengono considerate migliorative. 

 

Quali diventano, quindi, i fattori fondamentali nella scelta della migliore protesi per l'anca?

1) Materiali della protesi d'anca:

I materiali della protesi d'anca sono migliorati notevolmente negli ultimi anni, i miglioramenti riguardano sia i materiali utilizzati per le superfici di scivolamento, sia le leghe metalliche che permettono l'ancoraggio con l'osso e la varietà dei disegni protesici.

Per quanto concerne le superfici di scivolamento le bioceramiche si confermano un ottimo mariale in termini di durezza, resistenza all'usura e di coefficiente di scivolamento, le bioceramiche di ultima generazione mantengono la durezza caratteristica ma è stata notevolmente implementata la resistenza alla rottura; i polietileni di ultima generazione (reticolati e con vitamina E) mantengono la resistenza alla rottura, il coefficiente di attrito, e hanno notevolmente aumentato la resistenza all'usura che determinava la liberazione dei detriti che causava lo scollamento della protesi.

Le leghe metalliche utilizzate per la porzione di protesi con cui avviene l'ancoraggio all'osso (osteintegrazione) sono migliorate in termini di resistenza meccanica e di capacità di osteointegrazione,  quast'ultima grazie anche ai trattamenti di superficie come il plasmaspray e le microcavità in tantalio. Il titanio rappresenta il metallo più utilizzato per biocompatibilità e modulo di elasticità.

 

2) Disegno protesico:

Attualmente i disegni protesici danno risulati molto migliori rispetto ai precedenti, il miglioramento riguarda il fatto che i disegni protesici che davano scarsi risultati sono stati abbandonati, mentre quelli che davano ottimi risultati nel tempo sono stati ovviamente mantenuti e sviluppati. Inoltre, i disegni protesici dell'anca con ottimi risulatati sono stati ulteriormente migliorati ampliandone la varietà, in modo da aumentare le possibilità di ricostruire le più svariate anatomie individuali (personalizzazione dell'impianto protesico).

 

Cosa intendiamo per ottimi risulati nel tempo: si intende la capacità delle protesi d'anca di essere riconosciuti simili all'osso e di favorire la osteintegrazione, cioè la capacità di diventare un tuttuno con l'osso. Questa caratteristica permette di durare a lungo nel tempo, evitando il "rigetto", questo è possibile grazie al disegno protesico e alle caratteristiche della superficie a cui si legherà l'osso.

Inoltre, la capacità di dare ottimi risulatati è legato al migliormento dei materiali delle superfici di scivolamento. Infatti questi materiali di ultima generazione sono estremamente resistenti all'usura e non deterinano la liberazione di detriti molto dannosi, come invece avveniva con i vecchi materiali.

 

3) Via di accesso chirurgiche all'anca:

Vi sono fondamentalmente tre vie di acceso chirurgico all'anca principali, anteriore, laterale e posteriore. I miglioramenti per ogni singola via di accesso riguardano sempre più la riduzione delle strutture che occorre sezionare per raggiungere l'articolazione da trattare e la perdita di sangue durante e dopo l'intervento. Questo concetto si chiama mini-invasività e rappresenta la continua evoluzione della chirurgia. 

 

In generale, la scelta della protesi d'anca per ogni singola persona è determinata da diversi fattori che dipendono dalla anatomia che dobbiamo ricostruire, dalle presenza di alcune caratteristiche biologiche individuali, come l'osteoporosi o le deformità e infine, dalla scuola del chirurgo, cioè della tecnica chirurgica nella quale crede maggiormente.

In ogni caso si tratta sempre di una scelta personalizzata nella quale ci si affidata ad un esperto di protesi d'anca, e al quale è corretto chiedere spiegazioni e risolvere perpeplessità.

 

 

 

Il Dott. Andrea Blasi è considerato tra i maggiori esperti in protesi d’anca mininvansiva anteriore.

 

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Ulteriori approfondimenti:

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/

https://europeanhipsociety.com/category/meetings/

https://www.aaos.org/

https://www.mayoclinic.org/

https://www.hss.edu/

https://siot.it/

https://www.garofalohealthcare.com/

https://www.domusnova.it/

 

 

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