Coxalgia: Lorenzo il ciclista
Appassionato di ciclismo, Lorenzo due volte alla settimana usciva con gli amici per una "pedalata" di 4 ore.
Lorenzo (il nome è di fantasia per tutelare la privacy) ha 54 anni, lavora come insegnante di italiano e nei pomeriggi liberi gli piace incontrarsi con gli amici e dedicarsi alla sua passione, la bicicletta.
Da circa 4 mesi ha incominciato ad avvertire un dolore all’inguine, all’inizio interpretato come una pubalgia, che però con il tempo è aumentato diffondendosi a tutta l'anca e irradiandosi alla coscia e al gluteo. Nell’ultimo periodo faceva fatica a pedalare e non riusciva “a tenere il passo” degli amici.
Decide di parlarne con il suo medico di famiglia, che dopo averlo visitato gli prescrive delle radiografie delle anche e una visita specialistica ortopedica.
Incontro Lorenzo nel mio studio e mi racconta il decorso dei suoi disturbi (che ho riportato), con se ha le radiografie e me le consegna.
Valuto attentamente Lorenzo sul lettino e noto che presentava una flessione della coscia limitata con i tests per il conflitto femoro-acetabolare positivi.
Dalla valutazione delle radiografie emergeva una forma lieve di artrosi con un conflitto femoro-acetabolare.
Circa il 20% della popolazione nasce con questo tipo di predisposizione anatomica all'anca, ma solo alcuni sviluppano dei disturbi.
In condizioni di normalità, il movimento della testa del femore nella "coppa" acetabolare risulta libero senza punti di contatto anomali. Nel conflitto femoro-acetabolare (FAI), ai gradi estremi di movimento si crea un contatto precoce. Questo contatto precoce determina un danno progressivo della cartilagine e può provocare un’artrosi precoce.
Spiego questo a Lorenzo facendogli vedere a quale grado di flessione della sua coscia avviene il conflitto e gli spiego che in quella zona non deve arrivarci con la bici.
Per il danno della cartilagine gli eseguo una infiltrazione con acido ialuronico ad alta densità sotto guida ecografica.
Da un punto di vista pratico, per il conflitto, gli suggerisco di sostituire la bici da corsa con una muontain bike, nella quale il busto è molto meno piegato in avanti. Decido poi di programmare un controllo dopo 2 mesi.
Al controllo Lorenzo mi dice di non avvertire più dolore, di riuscire a fare lunghi percorsi in bici e di aver “scoperto” la montuain bike, alla quale prima non dava molta considerazione ma che adesso lo porta in percorsi con bellissimi paesaggi.
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Dott. Andrea Blasi (leggi informazioni)
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- Ultima modifica il Mercoledì, 15 Febbraio 2023 21:22